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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

La natura etrusca della Tuscia

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A pochissimi chilometri da Valle Faul,dove la cinta muraria fa da cornice al palazzo dei Papi e all'antico quartiere di Piano Scarano,si percorre un tratto della via Clodia,la strada etrusca completamente tagliata nel tufo,utilizzata dai pellegrini della via Francigena che provenivano dalle terme.Nella campagna che costeggia parte della strada c'è un'antica frateria costruita nel 1400 e operante fino alla fine del 1800,dove i frati si dedicavano alla coltivazione di cereali e della canapa.In parte scavata nel tufo,aveva anche una stalla, la porcilaia,la cucina,grandi locali e una "camera del castigo",dove i frati penitenti venivano rinchiusi per meditare sulle proprie colpe,come testimonia un'epigrafe scritta su un muro.Oggi l'antica frateria si è trasformata in un country charme pur conservando il fascino di altri tempi;gli appartamenti spaziosi ma intimi hanno ancora il pavimento originale, mentre il soffitto di travi in legno sembra avvolgerti in

Viterbo, città medievale....

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I vicoli e le piazzette del quartier San Pellegrino,il cuore della Viterbo medievale,sono testimoni di tante storie che la grigia pietra locale sembra voler nascondere agli occhi indiscreti e curiosi.Questo luogo è intatto ormai da secoli:Le torri,i cortili,i balconi,i profferli,le caratteristiche scale esterne dell'architettura viterbese,sembrano volersi difendere dall'avanzare del tempo rimanendo chiusi in un mondo a sé.Lungo la via che taglia in due il quartiere si affacciano numerose botteghe di artigiani e punti di ristoro,mentre la luce fioca illumina un mobile antico o un crocefisso e i passi sul selciato risuonano lontani per cui sembra di essere un viandante della Via Francigena che si affretta ad arrivare alla chiesa di San Pellegrino, per riposarsi e rifocillarsi in vista delle ultime tappe che portano a Roma.Tra l'altissima torre Scacciaricci che sovrasta il Palazzo degli Alessandri,scampato alla distruzione ad opera delle famiglie Tignosi e Cocco nel 1

L'antica città di Falerii Novi e la via Amerina

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Nel 214 a.c. i Romani decisero di dichiarare guerra al popolo falisco distruggendone la città di Faleri Veteres,l'attuale Civita Castellana.Eutropio,scrittore latino,così descrisse la vicenda:"I nuovi consoli Quinto Lutazio e Aulo Manlio dichiararono guerra ai Falisci,la cui città era un tempo assai potente.Dopo sei giorni la presero causando ai nemici quindici mila morti,firmando una pace che toglieva ai Falisci metà del territorio."I superstiti furono trasferiti in una zona pianeggiante poco distante dalla città distrutta e lì,insieme ad alcune famiglie romane nacque una nuova realtà Falerii Novi.Gli scavi archeologici cominciati intorno al 1821 hanno portato alla luce numerosi reperti tutt'ora conservati nei musei di tutto il mondo e l'imponente cinta muraria che circonda il perimetro della città conserva un suo fascino particolare.Faleri è un'importante testimonianza storica che caratterizza la Via Amerina.Questa partiva dalla Cassia nella valle del Bac

La zaffera viterbese

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La zaffera è un'antica ceramica viterbese del Medioevo,sviluppatasi tra la fine del Trecento e la fine del Quattrocento.La sua caratteristica e particolarità è quella di essere una maiolica decorata con uno splendido blu applicato a rilievo,per questo la decorazione si diffonde in un ambiente più colto rispetto a quello che caratterizza il consumo della maiolica arcaica,alla quale si sovrappone nella fase matura e tarda.Nel meraviglioso quartier San pellegrino di Viterbo,dove ancora si respira un'atmosfera medievale potrete sperimentare personalmente le antiche tecniche tutt'ora usate dalle sapienti mani di artigiani viterbesi,potrete così sperimentare le irregolarità e le particolari trasparenze che rendono ogni pezzo unico e irripetibile.Gli elementi decorativi ricorrenti sono:I pesci simbolo di cristianità e prosperità,i cani che rappresentano la fedeltà,gli uccelli portatori di pace,armonia e serenità.Sono presenti,inoltre,figure antropomorfe,apotropaiche,leoni ramp

La storia del babà napoletano e la sua ricetta

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La storia del babà napoletano Si dice che un giorno Stanislao, re della Polonia e particolarmente goloso,era in preda a una gran voglia di un buon dolce,qualcosa di speciale.Quando il suo maggiordomo gli portò la solita porzione di dolce la prese e la buttò via con rabbia,scaraventandola contro una bottiglia di rhum che si ruppe e innaffiò la fetta di kugelohpf.Per caso era stato creato il babà. Da quel momento in poi, Stanislao pretese sempre di avere il kugelhopf imbevuto di rhum. Qualche anno dopo, Brillat-Savarin inventò il babà-savarin, un dolce a forma di ciambella, al cui centro s’immergeva la frutta. Eliminò l’uvetta, aggiunse il burro e una spennellata di marmellata di albicocche per conservare la bagna più a lungo, e fu così che Alì Babà perse le ali e divenne semplicemente… il babà. Il babà come dolce tipico napoletano fece la sua prima apparizione in un trattato culinario nel 1836, citato nel primo manuale di cucina italiana scritto dal celebre Angeletti, cuoco

Laboratorio del gusto a Caserta: alla scoperta dei mieli

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A Caserta il 24 novembre 2011 Il laboratorio del miele,organizzato dall'associazione slow food Laboratorio del gusto a Caserta: alla scoperta dei mieli : CampaniaChe...Tipassa Fonte: Campania che ti passa Mirabiliatour .Itinerari nell'Italia sconosciuta Tweet

Il presepe dell'antico borgo di Vaccheria

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L’Antico Borgo di Vaccheria Il quartiere della Vaccheria venne costruito a partire dal 1773 per volere del Re Ferdinando IV di Borbone. Nel 1750 Ferdinando IV, salito al trono al posto del padre Carlo III, scelse la collina di San Leucio come luogo di svago per esercitare la sua grande passione per la caccia. Infatti nel 1773 fece costruire un muro di cinta attorno al bosco e alla collina creando una vera e propria riserva e luogo di ripopolamento di particolari specie animali in modo da poter andare a caccia senza spostarsi troppo. Nello stesso anno e per lo stesso scopo fece costruire un casino di caccia utilizzato spesso dai sovrani durante i loro soggiorni in questo luogo. Il Casino, poi definito "Vecchio", rappresenta la costruzione attorno alla quale si sviluppò il nucleo più antico del quartiere della Vaccheria. Nel 1778 il Casino venne definitivamente abbandonato dal Re Ferdinando e da Maria Carolina a seguito della morte, avvenuta nel palazzo, del figlio p

Le gallerie del Monte Soratte

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Le famose gallerie lunghe 4 km ora sono gestite da giovani volontari di Sant'Oreste,borgo di origine medievale che si affaccia sulla valle del Tevere a nord-est di Roma. Foto di Luca Cavallari Da qui Kesselring,il feldmaresciallo responsabile dell'eccidio delle "Fosse Ardeatine", comandò la resistenza tedesca durante l'avanzata degli Alleati,mentre,successivamente,furono usate come rifugio anti-atomico durante la guerra fredda.Il Monte Soratte è posizionato al centro della valle del Tevere e dalla sua cima è possibile avere un'ampia panoramica sul territorio circostante per questo Kesserling lo utilizzò come base di controllo per osservare gli Anglo -Americani che avanzavano da sud.Finchè il 12 maggio del '44 ci fu l'incursione di due stormi di bombardieri B-17 alleati che,però,non centrarono l'obiettivo a causa di una fitta nebbia (l'attacco è documentato da una foto tuttora negli archivi degli Stati Uniti, ma resa pubblica negli anni s

La leggenda della spiaggia dell'innamorata

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L'Isola d'Elba, cnosciuta da tutti come meta estiva per soggiorni balneari. Ma vi assicuro che c'è molto da conoscere. Uno dei luoghi più belli è la Spiaggia dell'Innamorata, che molti conoscono. Ma perchè si chiama così? Oggi vi racconto la leggenda. Correva l'anno 1534, le coste dell'Elba erano razziate dal pirata Barbarossa e dai suoi Saraceni, ma poco importava a due giovani innamorati come Lorenzo e Maria. Quel pomeriggio, era il 14 Luglio, Lorenzo giunse in anticipo sulla spiaggia, Maria dall'alto sentierò vagò con lo sguardo alla ricerca dell'amato ma vide una ciurmaglia di uomini sbarcare da una scialuppa.. Impotente assistette alla lotta furibonda che si accese. Lorenzo si Battè con onore ma, stremato, fu fatto prigioniero. Maria corse verso la spiaggia in tempo per vedere la nave corsara allontanarsi dopo aver scaraventato in mare un corpo agonizzante. Riconoscendo in quel corpo il suo amato, Maria si lasciò cadere in mare, in un ul

"Riti e gesti funerari, il contributo della Tuscia Medioevale"

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A Tuscania un convegno sui riti funerari dagli Etruschi ai nostri giorni. Tuscania, sabato la presentazione della conferenza "Riti e gesti funerari, il contributo della Tuscia Medioevale" - OnTuscia. Il quotidiano della Tuscia Tweet Mirabiliatour

Arcidosso e i simboli alchemici

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Arcidosso è un paesino del comprensorio amiatino che sorge su una collinetta circondato di boschi. Le origini del paese sono molto antiche, anteriori all’anno mille, e fu possedimento di una delle famiglie medievali più potenti e ricche, gli Aldobrandeschi. Intorno al 1200 fu anche possedimento della repubblica di Siena alla quale la popolazione rimase fedele molto a lungo e successivamente anche dei Medici sotto i quali la cittadina assunse il rango di prefettura. La storia “esoterica” della città è molto ben occultata ma i simboli sono visibili in tutto il paese, comprese le mura del castello, evidenziano la presenza in paese di una Domus templare. Tutto questo è molto evidente, sia osservando accuratamente le mura esterne dello splendido castello aldobrandesco sia al suo interno dove scritte incomprensibili ed alta simbologia rivelano un grado di sapere elevato appartenuto solo alla cerchia più interna dei cavalieri templari. Persino le case del paese, che a spirale sale sino

Rosacroce ed Alchimia: Venezia come centro di irradiazione

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Un'Italia misteriosa che ci parla dal passato attraverso i luoghi,le vie,i simboli.. Rosacroce ed Alchimia: Venezia come centro di irradiazione Fonte:Venezia.myblog Mirabiliatour itinerari nell'Italia misteriosa Tweet

Il lago di Vagli

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Là dove oggi sorge il Lago di Vagli, un lago artificiale creato da una profonda diga, esisteva un paese dal nome di Fabbriche di Careggine ormai scomparso perchè sommerso dalle acque del bacino. Il paese era stato costrutito nel XIII secolo, sulle rive del fiume Edron. Dal 1946 gli abitanti furono trasferiti in un nuovo paese, Vagli Sotto, oggi sito sul promontorio del lago.Viene così dato il via alla costruzione della diga e alla creazione del lago, sfruttato per usi idroelettrici e come riserva d'acqua per tutta la zona, soprattutto per prevenire gli incendi che potrebbero colpire le zone circostanti molto boschive. Il lago viene svuotato ogni 10 anni per la manutenzione della diga, ed è solo in questa occasione che il paese riaffiora agli occhi delle persone, durante il resto degli anni, le case sono completamente immerse nell'acqua. L'aspetto del paese, denominato il paese fantasma, è molto suggestivo, frutto di un luogo che, rimasto sommerso per ben 10 anni, non p

Bagnaia, Villa Lante proclamato parco più bello d'Italia

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Villa Lante di Bagnaia,a solo 4 km da Viterbo,ha vinto il premio "I giardini più belli d'Italia" Di seguito la notizia divulgata da un quotidiano locale. Bagnaia, Villa Lante proclamato parco più bello d'Italia - OnTuscia. Il quotidiano della Tuscia www.mirabiliatour.com Itinerari nell'Italia sconosciuta Tweet