La mistica della luce nel Colle di S. Pietro a Tuscania





Il professor Mario Tizi socio archeotuscia e studioso appassionato di storia antica ha effettuato una serie di studi sulla simbologia presente nelle chiese romaniche del colle di S.Pietro a Tuscania.Di seguito un estratto del suo studio,per chi volesse leggere l'articolo per intero può richiederlo a mirabiliatour
Nella sua opera fondamentale “ Architettura paleocristiana e bizantina” Richard Krautheimer introduce l’idea di mistica della luce,in tutto l’ecumene cristiano c’è un luogo che interpretò completamente le implicazioni connesse alla mistica della luce: il Colle di S. Pietro a Tuscania.Le due basiliche tuscaniesi, cioè, non furono pensate ed edificate isolatamente, ma obbediscono ad un progetto unitario di risposta al paganesimo preesistente e intimamente connesse al colle su cui sorgono danno luogo ad una configurazione in cui nulla è casuale.Con l’affermarsi del cristianesimo, gli antichi culti non scomparvero dall’oggi al domani, ma sopravvissero a lungo, tanto che ne troviamo tracce consistenti anche dopo diversi secoli dalla pace della Chiesa.A Tuscania paganesimo e cristianesimo si incontrarono, convissero e si scontrarono e le testimonianze visibili che ci sono rimaste ne parlano abbondantemente. Le due basiliche hanno inequivocabili origini paleocristiane e l’onda lunga del paganesimo giunse a lambire i secoli avanzati del medioevo.La strada che stiamo percorrendo è quella di interpretare il programma cristiano inscritto nel Colle per risalire ai culti precedenti e il punto di partenza è la divinità trifronte presente nella facciata di S.Pietro sotto la bifora di sinistra. Comunemente è identificata con il demonio, che non sarebbe l’iconografia migliore per invitare i fedeli,il messaggio cristiano è questo: la divinità pagana è in realtà un demonio e dalla sua bocca escono frutti ed illusioni che avvelenano l’uomo.La divinità trifronte presente nella facciata di S. Pietro è bilanciata a destra dall’”atlante” che sorregge il “mondo” dei beati in cima al quale è presente l’agnello eucaristico e ambedue le raffigurazioni costituiscono , insieme allo splendido rosone, un “manifesto” di pietra che il cristianesimo dei primi secoli oppone al paganesimo. Il suo messaggio può essere sintetizzato così: il centro del cosmo è Cristo/Sole, la cui luce illumina ogni cosa e ogni uomo. Ce lo dice il rosone costituito da tre cerchi concentrici che inseriscono Cristo nel mistero della Trinità ed ha la funzione di irradiare una luce spirituale all’esterno e all’interno della basilica.La luce vera, colui che illumina ogni uomo, viene da Cristo e le divinità pagane portano veleni e tenebre. C’è una strada per giungere a questa luce? Nel colle di S. Pietro c’è ed ha tre porte.
La prima è alla base del colle ed è rappresentata dalla basilica di S. Maria Maggiore.L’edificio sorge sul tempio di Giano, il dio delle porte e dei passaggi, nei pressi di una antica porta,Giano viene sostituito da Maria, identificata con la “JANUA COELI” fin dai primi secoli,è lei la prima porta, quella che immette al sacro del colle,la seconda porta è l’arco nel sagrato. La terza porta è costituita dal portale della basilica di S. Pietro ed è LA PORTA DEL CIELO,varcata la porta del cielo, il fedele è immesso nel luogo finale di una ascensione compiuta partendo dalla basilica di S.Maria Maggiore. Ora si trova all’interno di un microcosmo “celeste”.......
Il testo è del professor Mario Tizi
Mirabiliatour,itinerari nell'Italia sconosciuta
Lazio sconosciuto alla scoperta del Lazio misterioso.
Le foto sono state tratte dal cdrom "Passeggiando per la Tuscia"a cura del comune di Viterbo

Post popolari in questo blog

Le carote di Viterbo

Velia,la fanciulla velca

Il Pan Giallo viterbese