I gatti di piazza Argentina



Che i gatti siano antichi amici dell'uomo,così come i cani,è cosa nota come ci testimonia uno scheletro umano con accanto quello di un felino,rinvenuto a Cipro e risalente al 8000 A.C.Così anche nell'antica Roma si diffuse il culto della dea Bastet,Artemide per i Greci,poi identificata con Iside,a cui veniva dedicato un tempio,il cosiddetto Serapeum.L'effige dei gatti veniva riprodotto sugli scudi ed erano di moda nomi di persona che richiamavano quelli dell'adorato felino,come Felicia,per esempio,che significa gattina o micina.Durante il Medioevo la vita divenne dura per queste bestiole,infatti nel 1233 Papa Gregorio IX sostenne che i gatti,in particolare quelli neri,erano reincarnazioni del diavolo e per questo bruciati vivi,rinchiusi dentro sacchi,nei roghi per le streghe.Solo il Rinascimento rivalutò la figura di questo animale e nei primi anni del Novecento,il comune di Roma li manteneva a proprie spese con razioni di trippa, da cui il detto romanesco "non c'è trippa pé gatti",poi,scoppiata la guerra divennero cibo per gli indigenti.Oggigiorno,agli arbori del nuovo millennio c'è ancora un luogo qui a Roma dove i gatti sono coccolati,sfamati e hanno un posto tutto per loro:Piazza Argentina.Tra gli scavi archeologici iniziati negli anni Venti,o nelle vicinanze sotto le macchine si aggirano questi graziosi animali accuditi da volontari,in particolar modo da vecchiette chiamate "gattare".Sembra quasi impossibile che in mezzo al traffico di Roma possano prosperare e vivere indisturbati...Un tempo erano numerosi anche nel Colosseo,non a caso gli Aristogatti,film della Disney ha come protagonista Romeo,"il gatto più bello del Colosseo"...Bè anche loro in fondo fanno parte del folklore romanesco,bonario e allegro,almeno finché ci saranno volontari pronti a sfamarli....
Foto tratta da wikipedia
Fonte:Guide supereva
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