La pizza di Pasqua della Tuscia




Durante il periodo pasquale nella Tuscia si mangia la cosiddetta "pizza",un dolce tipico che non ha
propriamente la forma piatta ma somiglia piuttosto ad un panettone.La preparazione è lunga e laboriosa:durante la lievitazione notturna si fa a turno per svegliarsi ed andare a girare l'impasto,una gran fatica ma ne vale la pena!!
La ricetta che vi propongo è tratta dal sito "il mondo del gusto":

Ingredienti:
4 uova
400 gr. di farina
200 gr. di zucchero
25 gr. di lievito di birra
100 gr. d’olio extravergine Dop Tuscia (o in alternativa strutto o burro)
100 gr. di latte
1 pizzico di vaniglia
1 pizzico di cannella o anice
buccia grattugiata di limoni e/o arance
e, se si vuole, qualche goccia di liquore dolce (a piacere)

Preparazione:

Sciogliete il lievito di birra in acqua tiepida e aggiungete, poco a poco, la farina fino a formare una palla molto morbida, tipo pastella, che va messa a lievitare per alcune ore (circa 12).
A lievitazione avvenuta, dentro un grosso recipiente di “coccio”, incorporate a questa pasta lievitata tutti gli altri ingredienti (esclusi i liquori), impastando continuamente con un mestolo fino ad arrivare, dopo alcune ore di faticosa lavorazione, alla formazione di una grossa massa di pasta omogenea, di consistenza simile alla pasta del pane.
I liquori vanno aggiunti con molta cautela, facendoli cioè scorrere in piccola quantità lungo il recipiente e mettendoli a contatto con l’impasto sempre protetto da uno strato esterno di farina, per evitare la cosiddetta “cottura della pasta”.
Preparate un tegame a bordo molto alto, ungendolo internamente con lo strutto o burro e deponetevi all'interno una quantità di pasta tale da raggiungere la metà dell’altezza.
Lascite lievitare per alcune ore in un ambiente tiepido, a temperatura costante (una volta si usava la madia), fino a quando la pasta non raggiunge il bordo superiore del recipiente.
Si bagna lo strato superiore con un pennello imbevuto di uova sbattute e si mette tutto al forno.
All’interno di questo, durante la cottura, si avrà un ulteriore accrescimento della pasta che supererà così il bordo del tegame, facendo assumere alla pizza il caratteristico aspetto a fungo, con il cappello di un bel colore marrone scuro, lucido.
Buon appetito!!!
La foto è tratta da "Tuscia in vetrina"
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