Le tombe etrusche di Tarquinia


Tra le numerose meraviglie del mondo c'è da annoverare anche la necropoli etrusca di Tarquinia detta "Monterozzi",per i numerosi cumuli di terra.Questa è stata nominata dall'Unesco patrimonio dell'umanità insieme alla necropoli della Banditaccia a Cerveteri.Entrambi sono,infatti,due siti archeologici di fondamentale importanza per la ricostruzione del mondo sociale e politico etrusco:quella della Banditaccia con le tombe a tumulo presenta una struttura urbanistica simile alle città,con una strada principale,via degli Inferi,e le vie laterali che conducono alle diverse sepolture.Tra questi spicca la tomba dei rilievi,con all'interno una serie di sculture ricavate nel tufo che riproducono gli oggetti della vita quotidiana del defunto:asce,brocche,coltelli...La necropoli di Monterozzi,invece,brilla per le numerosissime tombe affrescate che,come le precedenti,ripropongono momenti e consuetudini della società etrusca:scene di pesca,di caccia,giocolieri,uccelli in volo,soldati...Gli antichi abitanti della Tuscia credevano nell'esistenza ultra terrena,una sorta di realtà parallela in cui il defunto continuava a vivere pur non essendo più presente fisicamente.Per questo motivo le tombe erano ricche di utensili,gioielli o giocattoli,come per la civiltà egiziana e per altri popoli orientali ed occidentali lo spirito continuava a vivere e a necessitare delle cose a lui care.Più tardi questa credenza si evolse verso una forma più pessimistica ed escatologica ripresa dalla mitologia greca:il defunto passa lo Stige aiutato da Charun,il dantesco Caronte dagli occhi di bragia,per dirigersi nell'Ade cioè in una dimensione dolorosa e mostruosa,come ben sà Enea sceso negli inferi alla ricerca dell'insepolto Palinuro.
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