L'alta Tuscia e il Valdarno


Uniti un tempo dalla popolazione etrusca che ne popolò i luoghi per parecchi anni, le zone dell'alta Tuscia e del Valdarno ( tra Arezzo e Firenze)dopo la caduta dell'Impero Romano seguirono iter differenti dettati dalle conosciute vicende storiche.Ma nonostante la frammentazione dettata dai poteri di allora,l'arte rappresentò un sottile fil rouge che unì nei secoli tanti piccoli staterelli diversi tra loro e quella Romanica ne è l'evidente espressione.Il complesso di San Pietro a Tuscania, dall'alto di una collina affacciata sulla valle del Marta,rappresenta una testimonianza dell'arte dei maestri comacini,che probabilmente costruirono il complesso nel VIII secolo,segnando un svolta decisiva dalle forme paleocristiane a quelle romaniche.La Pieve Romanica di Cascia presenta lo stesso tipo di evoluzione architettonica con la sua struttura basicale a tre navate arricchita da capitelli in stile Corinzio.Come le chiese anche i borghi medievali accomunano i due territori:Vitorchiano è ancora racchiuso dalla cinta muraria come Castelfranco di sopra,fondato dalla Repubblica Fiorntina nel XIII secolo come avamposto per scopi difensivi.
Ma al fascino antico dell'arte si aggiunge quello della natura:le Balze care a Leonardo che le dipinse come sfondo nel ritratto della Gioconda presentano analogie chimiche e strutturali simili ai calanchi che circondano Civita di Bagnoregio,la città che Muore.Due luoghi storicamente diversi tra loro che presentano analogie profonde ed incancellabili:un modo per riscoprire le antiche origini che accomunano tutti noi.
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