La via francigena della Tuscia


La spiritualità che caratterizzava il Medioevo era un profondo desiderio del credente nei confronti del proprio Dio.Questa ricerca interessava vari aspetti della società e si esplicava attraverso delle consuetudini considerate necessarie,tra queste il pellegrinaggio verso una delle tre mete sacre al Cristianesimo:Santiago de Campostela,Roma e Gerusalemme.
Un pellegrinaggio di "gruppo"costituito da tappe di 25 km al giorno attraverso i luoghi più disparati dell'Europa di allora,come ci tramanda Sigerico,arcivescovo di Canterbury,che nel 997 D.C.intraprese il viaggio dalla città natia verso Roma.Il cammino lungo e pericoloso era comunque ricco di hospitalia,dove il pellegrino veniva sfamato ed accudito secondo la consuetudine del tempo.Del lungo tratto che parte dall'Inghilterra verso la città di San Pietro,forse il tragitto più interessante e pittoresco è quello della Tuscia viterbese:partendo da Proceno,ai confini con l'Umbria,si proseguiva attraverso Bolsena,paese affacciato sull'omonimo lago e già noto per Santa Cristina,si passava poi per Montefiascone famoso per il vino Est,Est,Est fino a giungere a Viterbo.Dalla città papale si attraversavano i Monti Cimini,scegliendo la strada a secondo della stagione si proseguiva poi per Vetralla,Ronciglione ed infine per Sutri.I panorami che caratterizzano questo itinerario sono suggestivi come allora grazie alla buona conservazione del patrimonio floro-faunistico,come del resto anche i piccoli borghi medievali conservano ancora quell'aurea di fascino misterioso di altri tempi.
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Le foto sono state tratte dal cd rom "Passeggiando per la Tuscia" a cura del comune di Viterbo

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