Santa Rosa da Viterbo




Ogni città ha un patrono,un santo a cui è particolarmente devota e secondo le più antiche tradizioni italiane anche Viterbo ha la sua devota figura:Santa Rosa da Viterbo.
Rosa nacque nel 1233 in un contesto storico sociale che vedeva fazioni opposte in continua lotta tra loro,le vie di Viterbo erano teatro di lotte,scaramucce ed assalti tra Guelfi e Ghibellini.In questo contesto Rosa predicava per le strade secondo gli insegnamenti della Regola Francescana,attirandosi l'ira e lo scontento di Federico II che la bandì dal territorio viterbese mandandola in esilio prima a Soriano nel Cimino e poi a Vitorchiano,al di là dei Monti Cimini,ritornò a Viterbo solo dopo la morte dell'imperatore.
Morì a 18 anni nel 1441 e fu sepolta all'interno delle mura medievali in prossimità della Chiesa di Santa Maria del Poggio.Gli eventi miracolosi che si verificarono dopo la sua morte la resero sempre più amata dal popolo e persino il papa Alessandro IV,della famiglia dei Farnese,si decise a canonizzarla secondo gli usi e i costumi del tempo.Per questo il corpo venne traslato presso il Monastero delle Clarisse e custodito in una teca.La traslazione del corpo avvenuta il giorno 4/9/1258 si ripete da allora ogni anno la sera del 3 settembre.Nei secoli il baldacchino originario usato per portare la salma si trasformò ed evolse fino ad ottenere la forma di una torre illuminata trasportata a spalla da 100 facchini per le vie del centro storico di Viterbo.Al passaggio della cosiddetta macchina le luci si spengono e la folla rimane in silenzio,si odono solo i tamburi che scandiscono il passo dei facchini ....

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